Giovedì, 1 Settembre 2011
S. EGIDIO ABATE
S. EGIDIO ABATE
Il mare
E’ un pomeriggio d’aprile
Sulla riva del mare
una leggera brezza mi sfiora,
mi siedo sugli scogli
il mare calmo, il sole tiepido mi riscalda.
Vedo qualche barca in lontananza.
I gabbiani emettono il loro grido volando basso.
E’ bello guardarli, eleganti, leggeri.
Le coppiette camminano a piedi scalzi tenendosi per mano.
Si guardano, si sorridono
Assaporano il momento.
C‘è pace, silenzio.
Qualche onda si increspa
E si infrange sugli scogli
mostrando la sua schiuma bianca.
Il mare grande, infinito immenso
Lo guardi e perdi i tuoi pensieri
Ti lasci andare sulla sabbia
Socchiudi gli occhi
e la fantasia ti porta lontano
lontano come le onde del mare.
Qualche bambino raccoglie conchiglie
Conchiglie che imprigionano il profumo del sale.
Castelli di sabbia crescono sulla riva,
sono lì
lì che aspettano un‘onda,
un’onda che infrangendosi
li porta con se.
Sulla riva del mare
una leggera brezza mi sfiora,
mi siedo sugli scogli
il mare calmo, il sole tiepido mi riscalda.
Vedo qualche barca in lontananza.
I gabbiani emettono il loro grido volando basso.
E’ bello guardarli, eleganti, leggeri.
Le coppiette camminano a piedi scalzi tenendosi per mano.
Si guardano, si sorridono
Assaporano il momento.
C‘è pace, silenzio.
Qualche onda si increspa
E si infrange sugli scogli
mostrando la sua schiuma bianca.
Il mare grande, infinito immenso
Lo guardi e perdi i tuoi pensieri
Ti lasci andare sulla sabbia
Socchiudi gli occhi
e la fantasia ti porta lontano
lontano come le onde del mare.
Qualche bambino raccoglie conchiglie
Conchiglie che imprigionano il profumo del sale.
Castelli di sabbia crescono sulla riva,
sono lì
lì che aspettano un‘onda,
un’onda che infrangendosi
li porta con se.
Autore aurizia
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