poetando-semplicemente blog di Mauri-gestito da Maurizia

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Gestito da Maurizia-creato il 21 marzo 2011-buona visione

lunedì 31 ottobre 2011

Girando fra contrà "Arzignano Fiera dei santi"

Domani 1-2-3-4 Novembre ad Arzignano c'è la famosa "Fiera dei Santi"
caratteristica per la sua antichità e famosissima per il divertimwento dei grandi e piccini




La Fiera dei Santi di Arzignano viene considerata dagli storici una tra le più antiche del Veneto.
Se ne ha notizia nello Statuto Vicentino risalente al 1264, ma certamente l'evento votivo risale ad un'epoca anteriore.
Furono però gli Scaligeri a darle dignità di fiera organizzata ed a questa
decisione si adeguò successivamente anche la Repubblica Veneta a partire dal 1404.
Fin da allora giungevano ad Arzignano per la Fiera dei Santi gli abitanti di tutte le località vicine, compresi i centri di montagna della Lessinia, per barattare prodotti della terra con alimenti od oggetti artigianali.
E sembra che il Podestà di Vicenza fosse solito inviare dentro le mura del Castello, dove si svolgeva la Fiera, sbirri, contabili e perfino due notai ed un giudice, per evitare che avvenissero eventuali imbrogli.
Oggi l'importanza commerciale della Fiera è senz'altro diminuita ma non sembra essere venuto meno il grande coinvolgimento popolare di questa manifestazione che ogni anno coinvolge migliaia di persone.





Scritto da Maurizia


domenica 30 ottobre 2011

Buon giorno! e buona domenica

Domenica, 30 Ottobre 2011
S. GERMANO VESCOVO


Proverbio del giorno:
Ottobre è bello, ma tieni pronto l'ombrello.


 
Avete cambiato l'ora ?
 dall'ora legale si torna  all'ora solare






Aforisma del giorno: L'immaginazione è il primo fonte della felicità umana. Quanto più questa regnerà nell'uomo, tanto più l'uomo sarà felice. (Giacomo Leopardi)




Scritto  da  Maurizia





sabato 29 ottobre 2011

Poesia in musica "Momenti" di Maurizia

Sabato, 29 Ottobre 2011
S. ERMELINDA, S. MASSIMILIANO



Video poesia "Momenti" di Maurizia


MOMENTI


                                              

Una carezza come volo di farfalla

Un batter d’ali accarezza la tua pelle

La tua pelle liscia, vellutata

Vellutata come seta

Come seta che ti scorre fra le dita.

Una libellula leggiadra ondeggia nell’aria

Ondeggia formando armonia di cuori.

Profumo di gelsomino inebria l’olfatto.

Un soffio spettina i capelli.

Chiudi gli occhi e ti lasci andare,

distesa sulla sabbia ,

incantata dal chiaro di luna.

Musica di mare echeggia nel silenzio.

Le sue labbra sulle tue

la sabbia fra le dita

assapori quel momento

quel momento che parla di te.



Autore      Maurizia

 


venerdì 28 ottobre 2011

Mangiando cun gusto"torta di noci e cioccolato"

Torta noci e cioccolato


 

 


100 gr. cioccolato fondente | 100 gr. burro | 150 gr. zucchero | 3 uova | 100 gr. farina | 2 cucchiaini lievito | 150 gr. noci | 1 pizzico sale
Far sciogliere in un pentolino 100g di cioccolato fondente con 100g di burro. Tritare non troppo finemente 150g di noci già sgusciate, e unirle alla cioccolata, mescolando il composto.
In un'altra ciotola sbattere 150g di zucchero e 3 tuorli d'uovo fino a rendere il composto spumoso. Montare a neve i 3 albumi con un pizzico di sale.
Quindi unire gli albumi ai tuorli continuando a mescolare. Incorporare al composto 100g di farina con 2 cucchiaini di lievito e continuando a mescolare.
Aggiungere finalmente la crema al cioccolato lasciata a raffreddare. Versare il composto in una teglia rivestita di carta forno e decorare con i gherigli di qualche noce.
Infornare per 30 minuti a 180 gradi. Aggiungere dello zucchero a velo per completare l'opera!
Mescolare bene il tutto con una spatola dall’alto verso il basso ed il gioco è fatto: solo 30 minuti in forno a 180 C° 
 Se volete, per la decorazione della torta potete lasciare da parte qualche gheriglio di noce e posizionarlo in superficie al momento di mettere la torta in forno.


giovedì 27 ottobre 2011

Giovedì, 27 Ottobre 2011 San Fiorenzo


Proverbio del giorno:
Gallina che non becca ha già beccato

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Aforisma del giorno: La gente che lavora, che pensa con la propria testa, che si forma da sé sola e laboriosamente un piccolo patrimonio di cognizioni positive e sicure, acquista quasi sempre anche quel preziosissimo di tutti i tesori, che è il buon senso: armonia di cuore e di testa, altissima ed utilissima fra le umane virtù (P. Mantegazza)





Scritto da Maurizia




mercoledì 26 ottobre 2011

Poesia e pensieri "Un incontro" di Maurizia



Mercoledì, 26 Ottobre 2011
S. EVARISTO PAPA









UN ‘ INCONTRO

                                              

Ti  incontro.
Ti incontro in una serata di pioggia,
uno sguardo timoroso,un timido sorriso e poi il saluto,
il saluto e una stretta di mano.
Un sorriso reciproco.
Ti guardo,ti osservo,
sei distinto,attraente
I tuoi capelli colorati dall’età
Ti  rendono affascinante.
Cordiale, galante, giovanile anche.
Sei un uomo simpatico ,di piacevole compagnia.
abbiamo chiacchierato , riso assieme
Scambiato opinioni ,
passato momenti sereni.
Mi hai dato la tua amicizia
La tua simpatia.
La tua sincerità.
Questo uomo è mio amico.


Autore  Maurizia

  

martedì 25 ottobre 2011

Martedì, 25 Ottobre 2011


S. CRISPINO, S. DARIA


Proverbio del giorno: In ottobre compra grano e copriti.



Aforisma del giorno: Non lodare un uomo per la sua bellezza e non detestare un uomo per il suo aspetto. (Siracide



Scritto da Maurizia

sabato 22 ottobre 2011

Poesia e pensieri.."Cin cin"di Maurizia

Sabato, 22 Ottobre 2011
 S. DONATO

Cin cin!




Cin cin !
Cin Cin! all’amore
Guardarsi negli occhi
Sfiorasi le mani
Fremiti scorrono nella vene e
Come per incanto le tristezze svaniscono
Si dissolvono come neve al sole.

Ritrovarsi,ritrovarci
Perdersi nella magia di un sorriso
Confondersi nella complicità di uno sguardo
Sguardo seducente ,provocante accattivante.

Assopirsi fra il tepore delle tue braccia
Tepore, calore amore.
Svegliarsi al chiaror del giorno
Svegliarsi e ricordare….

Ricordare che Cin Cin!
È solo un bel sogno


Autore     Maurizia





"Cin cin !" Beppino di Capri




Scritto da Maurizia

venerdì 21 ottobre 2011

L'angolo dei bimi "Raperonzolo"

Quale nonno o nonna non ha preso fra le ginocchia il propio bimbo e
racconatato una fiaba??
Anch'io ve ne voglio raccontare una per poi poter leggerla ai nipotini


Raperonzolo

C'erano una volta un uomo e una donna, che già da molto tempo desideravano invano un figlio; finalmente la donna poté sperare che il buon Dio esaudisse il suo desiderio.
Sul di dietro della casa c'era una finestrina, da cui si poteva guardare in un bellissimo giardino, pieno di splendidi fiori ed erbaggi; ma era cinto da un alto muro e nessuno osava entrarvi, perché apparteneva ad una maga potentissima e temuta da tutti.
Un giorno la donna stava alla finestra e guardava il giardino; e vide un'aiuola dov'erano coltivati i più bei raperonzoli; e apparivano cosi freschi e verdi, che le fecero gola e le venne una gran voglia di mangiarne. La voglia cresceva ogni giorno; ma ella sapeva di non poterla soddisfare e dimagrì paurosamente e divenne pallida e smunta.
Allora il marito si spaventò e chiese: - Che hai, cara moglie?
- Ah, - ella rispose, - se non riesco a mangiare di quei raperonzoli che son nel giardino dietro casa nostra, morirò .
Il marito, che l'amava, pensò: " Prima di lasciar morire tua moglie, valle a prendere quei raperonzoli, costi quel che costi ". Perciò al crepuscolo scavalcò il muro, entrò nel giardino della maga, colse in tutta fretta una manciata di raperonzoli e li portò a sua moglie. Fila si fece subito un'insalata e la mangiò avidamente. Ma le era piaciuta tanto e tanto, che il giorno dopo la sua voglia era triplicata.
Perché si quietasse, l'uomo dovette andare un'altra volta nel giardino. Perciò al crepuscolo scavalcò di nuovo il muro, ma quando mise piede a terra si spaventò terribilmente, perché vide la maga davanti a sé.
- Come puoi osare, - ella disse facendo gli occhiacci, - di scendere nel mio giardino e di rubarmi i raperonzoli come un ladro? Me la pagherai!
- Ah, - egli rispose, -siate pietosa! A questo fui spinto da estrema necessità: mia moglie ha visto i vostri raperonzoli dalla finestra e ne ha tanta voglia che morirebbe se non potesse mangiarne .
La collera della maga svanì ed ella disse: - Se le cose stanno come dici, ti permetterò di portar via tutti i raperonzoli che vuoi, ma ad una condizione; devi darmi il bambino che tua moglie metterà al mondo. Sarà trattato bene e io sarò a lui come una madre .
Impaurito, l'uomo accettò e quando la moglie partorì, apparve subito la maga, chiamò la bimba Raperonzolo e se la portò via.
Raperonzolo diventò la più bella bambina del mondo. Quando ebbe dodici anni, la maga la rinchiuse in una torre che sorgeva nel bosco e non aveva né scala né porta, ma solo una minuscola finestrina in alto in alto. Quando la maga voleva entrare, si metteva finestra e gridava:

-Raperonzolo, t'affaccia,
lascia pender la tua treccia!-


Raperonzolo aveva capelli lunghi e bellissimi, sottili come oro filato. Quando udiva la voce della maga, si slegava le trecce, le annodava a un cardine della finestra, ed esse ricadevano per una lunghezza di venti braccia, e la maga ci si arrampicava.
Dopo qualche anno, avvenne che il figlio del re, cavalcando per il bosco, passò vicino alla torre.
Udì un canto cosi soave, che si fermò ad ascoltarlo: era Raperonzolo, che nella solitudine passava il tempo facendo dolcemente risonar la sua voce. Il principe voleva salire da lei e cercò una porta, ma non ne trovò. Tornò a casa, ma quel canto tanto lo aveva tanto commosso che ogni giorno andava ad ascoltarlo nel bosco. Una volta, mentre se ne stava dietro un albero, vide avvicinarsi la maga e l'udì gridare:

- Raperonzolo, t'affaccia,
lascia pender la tua treccia!-


Raperonzolo lasciò pender le trecce e la maga salì da lei. "Se questa è la scala per cui si sale, tenterò anch'io la mia fortuna" pensò il principe.
Il giorno dopo, sull'imbrunire, andò alla torre e gridò:

- Raperonzolo, t'affaccia,
lascia pender la tua treccia!-


Subito dall'alto si snodarono i capelli e il principe salì. Dapprima Raperonzolo ebbe una gran paura quand'egli entrò, perché i suoi occhi non avevan mai visto un uomo; ma il principe cominciò a parlarle con grande dolcezza e le narrò che il suo cuore era stato così turbato dal canto di lei da non lasciargli più pace: e aveva dovuto vederla.
Allora Raperonzolo non ebbe più paura e quando egli le chiese se lo voleva per marito ed ella vide che era giovane e bello, pensò: " Mi amerà più della vecchia signora Gothel ", disse di sì e mise la mano in quella di lui; e gli disse:
- Verrei ben volentieri, ma non so come fare a scendere. Quando vieni, portami una matassa di seta: la intreccerò e ne farò una scala; e quando è pronta, scendo, e tu mi prendi sul tuo cavallo .
Combinarono che fino a quel momento egli sarebbe venuto tutte le sere; perché di giorno veniva la vecchia.
La maga non si accorse di nulla, finché una volta Raperonzolo prese a dirle:
- Ditemi, signora Gothel, come mai siete tanto più pesante da tirar su del giovane principe? quello è da me in un momento.
- Ah, bimba sciagurata! -gridò la maga, - cosa mi tocca sentire! pensavo di averti separata da tutto il mondo e invece tu mi hai ingannata!
Furibonda, afferrò i bei capelli di Raperonzolo, li avvolse due o tre volte intorno alla mano sinistra, afferrò con la destra un paio di forbici e, tric trac, eccoli tagliati e le belle trecce giacevano a terra. E fu cosi spietata da portare la povera Raperonzolo in un deserto, ove dovette vivere in gran pianto e miseria.
Il giorno in cui aveva scacciato Raperonzolo dalla torre, assicurò le trecce recise al cardine della finestra e quando arrivò il principe e gridò:

-Raperonzolo, t'affaccia,
lascia pender la tua treccia!-


Il principe sali, ma, invece della sua diletta, trovò la maga, che lo guardava con due occhiacci velenosi.
- Ah, - esclamò beffarda, - sei venuto a prendere la tua bella! Ma il bell'uccellino non è più nel nido e non canta più; il gatto l'ha preso e a te caverà gli occhi. Per te Raperonzolo è perduta, non la vedrai mai più.
Il principe andò fuori di sé per il dolore, e disperato saltò giù dalla torre: ebbe salva la vita, ma le spine fra cui cadde gli trafissero gli occhi.
Errò, cieco, per le foreste; non mangiava che radici e bacche e non faceva che piangere e lamentarsi per la perdita della sua diletta sposa.
Cosi per alcuni anni andò vagando miseramente; alla fine capitò nel deserto in cui Raperonzolo viveva fra gli stenti, coi due gemelli che aveva partorito, un maschio e una femmina.
Udì una voce, e gli sembrò ben nota: si lasciò guidare da essa, e quando si avvicinò, riconobbe Raperonzolo che gli saltò al collo e pianse. Ma due di quelle lacrime gli inumidirono gli occhi; essi allora si schiarirono di nuovo, ed egli poté vederci come prima.
La condusse nel suo regno, dove fu riabbracciato con gioia; e vissero ancora a lungo felici e contenti.

Fine





i fratelli Grimm




Scritto da Maurizia



giovedì 20 ottobre 2011

Notizia curiosa ! Giovedì, 20 Ottobre 2011

S. IRENE


Incredibile ma vero??

Il Big Ben pende: tra un po’ potrebbe diventare come la nostra Torre di Pisa


                                                       


Il Big Ben di Londra potrebbe subire la stessa sorte della nostra Torre di Pisa. Il monumento toscano è famoso in tutto il mondo per la sua pendenza, che recentemente è stata “riaggiustata” un po’, sperando che in futuro si possa fare tutto il possibile per impedire che cada definitivamente al suolo. Anche se, in effetti, la pendenza è proprio ciò che la rende speciale. Ma presto potrebbe non essere l’unica torre a pendere nel mondo. A Londra, infatti, rischia la stessa sorte la celebre torre campanaria che è uno dei simboli della capitale inglese. Lo sapete che non è perfettamente perpendicolare al terreno?
Secondo quanto riportato dal Sunday Telegraph, infatti, quello che è uno dei monumenti più fotografati del mondo, non è più perfettamente verticale. Da qualche tempo pende un po’. Un gruppo di ingegneri, infatti, ha svelato che la torre campanaria ultra centenaria, alta quasi 100 metri, pende un po’ sul lato Nord, verso Bridge Street. La torre inglese penderebbe con un’angolazione di 0,26 gradi, pari a 15-20 centimetri dalla verticale.
Ci vogliono rubare il primato della Torre di Pisa? Niente paura: ci vorranno 4mila anni per raggiungere la sua inclinazione!




Scritto da Maurizia


martedì 18 ottobre 2011

Poesia e pensieri.."Mie care amiche" Martedì, 18 Ottobre 2011

S. LUCA

MIE CARE AMICHE




L’ho conosciuta per caso
Forse la mia pignoleria,la mia diffidenza l’ha incuriosita .
Una persona affidabile,sincera
Molto disponibile.
Ho stretto subito amicizia con lei.
Mi dava fiducia,
e la fiducia di una persona per me è tutto.
Con lei ho conosciuto altre persone.
Ho fatto altre amicizie.
Altre amiche sincere ho incontrato.
Amiche che col passare del tempo ho trovato piacevoli
Simpatiche,di ottima compagnia.
Il mio orizzonte si è allargato.
Ero sola,con pochi amici.
Forse il mio carattere un po’ diffidente mi richiudeva in me.
Le mie amiche,perché le sento amiche,mi hanno aperta,
reso fiduciosa.
Mi hanno fatto conoscere un altro mondo,
un mondo piacevole.
Un mondo colorato come un arcobaleno .
Grazie amiche mie.


Autore      


      

lunedì 17 ottobre 2011

Notizia curiosa Lunedì 17 Ottobre 2011

 S. IGNAZIO
Proverbio del giorno:
Da un disordine nasce un ordine


Un detto popolare dice :"AVERE LA CODA DI PAGLIA"
spieghiamo le origini


Avere la coda di paglia



Un'antica favola racconta che una giovane volpe cadde disgraziatamente in una tagliola; riuscì a fuggire ma gran parte della coda rimase nella tagliola. Si sa che la bellezza delle volpi è tutta nella coda, e la poveretta si vergognava di farsi vedere con quel brutto mozzicone. Gli animali che la conoscevano ebbero pietà e le costruirono una coda di paglia. Tutti mantennero il segreto tranne un galletto che disse la cosa in confidenza a qualcuno e, di confidenza in confidenza, la cosa fu saputa dai padroni dei pollai, i quali accesero un po' di fuoco davanti ad ogni stia. La volpe, per paura di bruciarsi la coda, evitò di avvicinarsi alle stie. Si dice che uno ha la coda di paglia quando ha commesso qualche birbonata ed ha paura di essere scoperto



Aforisma del giorno:
Una buona opera non perde le sue grazie perché sostiene cose contrarie alla causa. (M. de Montaigne)


Scritto da Maurizia

domenica 16 ottobre 2011

Domenica, 16 Ottobre 2011

S. EDVIGE, S. MARGHERITA A., S. GALLO


Proverbio del giorno: Da San Gallo ara il monte e semina la valle. Per San Gallo para via e non fai fallo






Aforisma del giorno: Bisogna essere forti per diventare grandi: ecco il nostro dovere. La vita è una lotta dalla quale non possiamo ritrarci, ma bisogna trionfarvi. (S. Pio da Pietrelcina




Jovanotti - Baciami ancora 

Scritto da Maurizia

sabato 15 ottobre 2011

Sabato, 15 Ottobre 2011 S. TERESA


Proverbio del giorno:
Ottobre, o bello o piovoso, vino e cantina da sera a mattina. 




Aforisma del giorno:
La ragione e l'amore sono nemici giurati. (Corneille)





Gocce di memoria - Giorgia


Scritto da Maurizia



giovedì 13 ottobre 2011

Poesia e pensieri"Momenti"di Maurizia

Giovedì, 13 Ottobre S. Eduoardo



MOMENTI






Una carezza come volo di farfalla
Un batter d’ali accarezza la tua pelle
La tua pelle liscia, vellutata
Vellutata come seta
Come seta che ti scorre fra le dita.
Una libellula leggiadra ondeggia nell’aria
Ondeggia formando armonia di cuori.
Profumo di gelsomino inebria l’olfatto.
Un soffio spettina i capelli.
Chiudi gli occhi e ti lasci andare,
distesa sulla sabbia ,
incantata dal chiaro di luna.
Musica di mare echeggia nel silenzio.
Le sue labbra sulle tue
la sabbia fra le dita
assapori quel momento
quel momento che parla di te.

Autore     Maurizia



martedì 11 ottobre 2011

Poesia e pensieri "MUSICA NELL’ARIA" di Maurizia

 Martedì, 11 Ottobre S. FIRMINO



MUSICA NELL’ARIA

 



Due bocche che si uniscono
Le mani che si toccano
Due  corpi che si sfiorano
Si sfiorano e sussurrano
Sussurri e respiri echeggiano nella notte
Fremiti e brividi accarezzano la pelle
Abbandonati l’un l’altro
Assenti e presenti
Presenti in un altro mondo
Un mondo lontano, ovattato
Un mondo lontano , vicino
Cos’ì stretti l’un l’altro
Abbracciati, avvinghiati
Sguardi e gemiti come musica nell’aria
Una musica sensuale
Un’orchestra di arpe e violini
Una musica che stordisce
Una musica che travolge
La musica dell’amore.


Autore           Maurizia 







lunedì 10 ottobre 2011

Mangiando con gusto..."RISOTTO CON ZUCCA E PANCETTA "

Stanno arrivando i primi freddi ed è il tempo delle zucche
vi propongo un primo piatto semplice e gustoso

RISOTTO CON ZUCCA E PANCETTA





Il risotto è il primo piatto per eccellenza , però con la zucca è ancora più squisito
Ingredienti: x 41 cipolla tritata
400gr riso
800gr zucca
1/2 bicchiere vino bianco
fettine pancetta affumicata (oppure dadini)
parmigiano
prezzemolo
brodo vegetale
olio

Riducete a pezzetti la polpa della zucca. Insaporite in una padella con dell'olio evo la cipolla, aggiungete la zucca e rosolate per 1 min. Unite il riso e tostatelo a fiamma viva senza smettere di mescolare. Bagnate con il vino lasciando evaporare, insaporite con sale e pepe e prezzemolo, mescolate e versare il brodo fino a cottura. In una padella fate rosolare le fettine di pancetta fino a quando diventeranno leggermente croccanti. Togliete dal fuoco il risotto e mantecate con pasrmigiano e qualche fiocco di burro poi impiattate e aggiungete la pancetta.
 servite caldo e ..buon appetito


Scritto da Maurizia

sabato 8 ottobre 2011

Poesia e pensieri"Uomo nella notte" di Maurizia

Sabato, 8 Ottobre

UOMO NELLA NOTTE




Che fai uomo nella notte
Solo sperduto che fai?
girovaghi nel buio.
E’ buio pesto ma tu non dormi.
Esci, ti ritrovi a vagare senza meta nella notte scura.
Scura come pensieri.
Fitta come delusioni che ti trafiggono il cuore.
Uomo nella notte che fai?
Pensi,
pensi alla tua donna
Pensi alla tua donna ma dove sarà?
Dove sarà quella donna che ha spettato tanto.
Che ha aspettato invano.
Dove sarà?
Uomo nella notte che fai?
Cammini in silenzio,vaghi .
Vaghi senza meta.
La notte è lunga ,lunga e silenziosa
Pensi ma non pensi a niente.
La mente e vuota ,vuota e piena di pensieri
Piena di ricordi.
Ricordi riaffiorano alla mente.
Ricordi felici ma molto tristi ora per te.
Uomo nella notte che fai?
Cerchi ,cerchi invano.
Cerchi qualcosa che hai perduto.
Cerchi qualcosa che non ritroverai.

  

Autore      Maurizia


Pooh....."uomini soli"