«Bamboccione» di 41 anni a casa
I genitori ricorrono alle vie legali
La coppia si è rivolta all'ufficio legale dell'Adico che ha fatto partire una diffida, intimando il figlio a lasciare il tetto entro 10 giorni. «Non ne possiamo più»»
Il quadretto familiare del film «Tanguy» (web)
VENEZIA - Dopo innumerevoli vani tentativi di convincere il loro figlio di 41 anni a lasciare il tetto familiare, una coppia di genitori ha chiesto aiuto all'Adico, l'Associazione Difesa Consumatori di Mestre, per avere assistenza legale. I due anziani genitori si sono detti allo stremo, stanchi di sopportare le continue vessazioni di un figlio più che adulto, e ben sistemato, ma che non ha alcuna intenzione di lasciare la cameretta della sua infanzia, i vestiti lavati e stirati e i pasti sempre pronti. Così l'ufficio legale dell'Adico, a cui mamma e papà si erano rivolti, ha fatto partire una lettera di diffida al figlio «bamboccione» intimandolo a lasciare la casa familiare entro 10 giorni.
Diversamente la questione sarà sottoposta al Tribunale di Venezia, con la richiesta di un ordine di protezione. Il quarantenne - come spiega la stessa associazione - vive ancora con i genitori nonostante abbia un lavoro stabile e ben pagato in un ente locale a Venezia. Ma di rendersi indipendente proprio non ne vuole sapere. Anzi, con le sue continue richieste e un atteggiamento, pare, violento e aggressivo, ha portato i genitori all'esasperazione, tanto che la madre è stata ricoverata. «Finora abbiamo avuto una soluzione positiva praticamente in tutti i casi, prima ancora di arrivare alla causa - spiega uno dei legali dell'Adico - l'orientamento dei giudici infatti è quello di indurre le parti a trovare un accordo. Sono centinaia le famiglie invischiate in un rapporto malsano con figli che, pur avendo la possibilità di uscire di casa non lo fanno o che non lavorano e sono contenti di non farlo, e spesso vessano i genitori con crescenti pretese».
«Non ne possiamo più. Mia moglie accusa problemi di stress e in questi giorni è ricoverata all'ospedale»: con queste parole di premessa, ricorda l'avvocato Andrea Campi, legale dell'Adico di Mestre, un anziano padre ha chiesto all'associazione Difesa Consumatori di trovare la strada per fare in modo che il figlio, di 41 anni, se ne vada di casa. Un caso tipico di quelli che, in un gergo ormai diffuso, si chiamano bamboccioni: «Ha un buon lavoro - ha detto ancora il padre all'Adico - ma continua a restare in casa e vuole gli abiti stirati e lavati e i pranzi pronti. Non intende proprio andarsene«. L'associazione, fatto compilare l'apposito modulo, ha così fatto partire la procedura usata in tanti altri casi - »una decina nell'ultimo anno« dice Campi - ed è partita una lettera di diffida. »Abbiamo chiesto che lasci la casa in una decina di giorni - sottolinea il legale -; se questo non avviene poi si va davanti al giudice«. Il diffidato si è anche fatto sentire alcuni giorni dopo, lasciando un messaggio in segreteria, e ha detto che in famiglia si stava cercando una soluzione. Ma, a quanto pare, non sarebbe cambiato nulla. Campi rileva che l'anziano, a nome anche della moglie, aveva deciso di rivolgersi all'Adico, una quindicina di giorni fa, »perchè aveva letto che avevamo affrontato altri casi simili« e , tra tutti, cita quello di un quarantenne di famiglia benestante che non voleva andarsene dall'abitazione dei genitori a Venezia. »La pratica - aggiunge il legale - si è poi conclusa felicemente, dopo che siamo andati due volte davanti al giudice. Lui se ne è andato, e il padre gli ha dato un po' di aiuto economico«. In casa, però, pare abbiano cambiato la serratura al portone d'ingresso. (
Ansa)
dal giornale di vicenza
Scritto da Maurizia